ottobre 2010


Cari lettori, grazie alle vostre visite, alle vostre letture, ai vostri commenti, ai vostri insulti e ai vostri complimenti, siamo stati un blog davvero prolifico: 161 articoli in 260 giorni, 293 commenti, 23.700 visualizzazioni, con una media di 89 visite al giorno. Abbiamo parlato di tutto: ambiente, giovani, famiglia, economia, Europa, soprattutto politica, ma anche salute e storia, turismo e tecnologia, passando anche per cronaca, infrastrutture, lavoro e scuola. Insomma una carrellata di notizie, idee, approfondimenti, bizzarre proposte e tanti commenti ad una realtà che non ci piace e che vorremo cambiare insieme a voi.

A proposito, prima che mi dimentico, ecco il link del nostro nuovo sito: http://basilicata.estremocentro.net/. Speriamo di colorarlo un po’ con i colori della nostra terra, di riempirlo con le voci della nostra gente e di animarlo con le idee dei nostri giovani. Naturalmente non abbiamo perso nulla del nostro lavoro fatto fin dal lontano 15 gennaio scorso: tutti gli articoli precedentemente scritti sono stati trasferiti nel nuovo blog e sono sempre disponibili alla vostra lettura e ai vostri commenti.

Autori del nuovo blog, rimaniamo io, Antonio Di Matteo, martellante “scrittore” di post sul blog e onnisciente supervisore dell’attività del sito. C’è la nostra cara Marta Romano, che continuerà la sua collana di articoli, insistendo su temi chiave dei giovani d’oggi come la scuola, il lavoro e la politica. Da poco tempo è con noi, ma già fa parte della famiglia, Francesco Scavone, che sempre vigile, ci diletterà con analisi politiche e sociali, di un mondo che rotola nel senso sbagliato.

Per fortuna i temi su cui scrivere i nostri articoli, non mancano mai. La cronaca e la politica ci forniscono sempre nuovi spunti di riflessione, di analisi, di approfondimento, che noi, studiamo, rielaboriamo, rimastichiamo e vi porgiamo per una lettura un po’ diversa, un po’ contorta, un po’ discordante dal filo logico della solita realtà sociale.

Rimaniamo convinti ancor più, dopo 9 mesi di fatiche, di lavoro, di soddisfazioni, di amarezze, di offese subite e fatte, che la nostra strada è quella giusta. Giovani, intraprendenti, che si impegnano per capire il mondo che li circonda ed immaginarne uno nuovo, futuro, realizzabile e concreto che possa realmente soddisfare le continue necessità di un’Italia e di una Basilicata ormai stanche della solita storia.

Rifiuti, Arpab e inquinamento delle acque

Il segretario regionale dei Radicali Italiani, Maurizio Bolognetti, è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, sul suo dossier “La Basilicata avvelenata dalla malapolitica”, redatto in questi ultimi mesi, dopo il clamoroso caso dell’inquinamento rilevato da Bolognetti nelle acque delle dighe lucane nel gennaio scorso.

Ma di cosa si parla in questo dossier? Dei rifiuti urbani, industriali, più o meno pericolosi e nocivi che viaggiano per la nostra terra, senza controlli. Si tratta di rifiuti anche lucani, ma mischiati con altra immondizia proveniente da altre zone italiane e che viene depositata nelle nostre discariche, se va bene, o in qualche luogo sperduto, e ce ne sono tantissimi, della nostra terra, senza che nessuno se ne accorga per parecchi anni. La domanda significativa è: perché in Basilicata, dove la popolazione è poca, le possibilità tante, le risorse ci sono, non si è sviluppato in passato un piano efficiente per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani? Possibili risposte sono: l’incompetenza degli amministratori; la mancanza di educazione ambientale della popolazione; l’accordo tra ditte di smaltimento rifiuti e amministratori, per continuare a non riciclare. Credo sia la terza.

Altro argomento trattato è la questione dell’Arpab. Il direttore dell’agenzia, Vincenzo Sigillito, dimostra assenza totale di rispetto per l’ambiente, per l’intelligenza del popolo lucano e soprattutto per la salute dell’intera Basilicata. Perché il direttore paga un affitto esorbitante per la sede dell’ente a Matera di proprietà di un imprenditore che investe in smaltimento di rifiuti pericolosi? Perché non fa tutto ciò che gli compete per rendere i cittadini partecipi della grave situazione ambientale della nostra terra? Perché permette ancora, insieme alla Giunta Regionale, che tutti gli enti a rischio inquinamento (es: Eni, Sogin, ecc.) continuino ad essere i controllori di sé stessi? Perché nasconde le rilevazione fatte all’inceneritore Fenice di Melfi tra il 2002 e il 2006? Se non è Sigillito che le nasconde, chi ha più poteri del Nostro per recuperarle? Una cosa è certa: i direttori delle agenzie regionali lucane sono dei veri e propri papi, nominati, incontestabili ed eterni. I politici passano e loro restano.

Terzo argomento è l’inquinamento delle acque lucane. Si va dagli invasi, ai torrenti, alle sorgenti, fino ai fiumi e al mare. La questione delle dighe inquinate da bario e boro, da residui fecali umani, da altre sostanze industriali ed agricole. Insomma un letamaio che ogni giorno irriga i nostri campi e disseta i pugliesi. Bolognetti nel gennaio scorso parlò di questa grave situazione, ma venne immediatamente tacciato come blasfemo da tutti i politici lucani e da tutti i giornalisti locali e dall’Arpab. Che sia Bolognetti in malafede? Lo smentisce l’eutrofizzazione delle acque della diga del Pertusillo, nel maggio scorso, ad opera dell’alga cornuta, che si nutre appunto di sostanze inquinanti come azoto e fosforo, provenienti da scarichi urbani e anche agricoli.

Ma possibile che la Basilicata sia così? Possibile che sotto i nostri piedi, nelle nostre colline, nei nostri fiumi, nei nostri mari, ci sia tutto questo inquinamento? Possibile che a vederlo sia solo Bolognetti? Possibile che nessun politico locale conosca queste emergenze? Possibile che nessun potere lucano trovi convenienza a combattere questo malaffare? Possibile che la popolazione non veda? Possibile che sia disillusa ed orami rassegnata? Possibile che finisca sempre come i contadini del “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, malati fuori e morti dentro?

Concludo con la frase che più mi ha colpito di questo lungo dossier: “Il paradosso lucano sta nel fatto che chi mette le mani nelle nostre vite, negando giustizia, producendo avvelenamenti, saccheggiando il territorio, dorma in pace, mentre chi denuncia e prova a raccontare, il sonno lo perde.”

È arrivato il tanto atteso autunno, le prime piogge rinfrescanti, le prime fresche sere di luna. I campi si riempiono di germogli, di pascolo per il bestiame. Le piante riassaporano l’acqua dopo mesi di calura. E se ci si fa un giro in automobile per la nostra stupenda regione e si guarda fuori da finestrino, soprattutto sui cigli della strada, si nota un alternarsi continuo di oggetti colorati, che facendo ben attenzione, assomigliano ad un perpetuo serpente di rifiuti di ogni genere lanciati dai finestrini delle auto, lasciati appositamente scendendo dall’auto, ecc. Emblematica è la situazione nelle piazzole di sosta: un immenso mare di cartacce, bottigliette e bottiglioni, buste di spazzatura strapiene di ogni genere di rifiuto, pneumatici di auto, camion e moto, vetro in qualsiasi forma, gli immancabili maleodoranti pannolini colmi, rottami di ferraglia e tanto altro ancora. Identica situazione alle fontanelle pubbliche e in qualsiasi luogo dove ci si può fermare in auto.

L’altro giorno ho letto su un giornale lucano che un giornalista aveva notato, sarà stato per l’elevato acume della categoria lucana, l’enorme mare di mondezza lasciata sui margini della carreggiata e soprattutto nelle piazzole. Questa situazione è palese ormai da anni, ma ha visto un improvviso aumento, soprattutto negli ultimi tempi con i primi esperimenti di raccolta differenziata nei vari comuni lucani. Alcune persone (se così si possono definire) non vogliono farla e preferiscono gettare la propria spazzatura nella prima piazzola che trovano. Come si possono definire questi esseri? Bestie? Si offenderebbero gli animali. Barbari? Si offenderebbero gli unni e i loro compagni. Ogni offesa sarebbe comunque sprecata perché questi esseri sono talmente ignoranti, ottusi e merdacce che non capirebbero affatto la gravità del loro atto.

Cosa sta succedendo alla nostra bellissima terra? Cosa stiamo facendo? Dov’è finita la nostra coscienza ambientalista? Da quando i lucani si sono riscoperti lerci? Noi lucani siamo mai stati generosi con il nostro territorio? Abbiamo mai tutelato il nostro ambiente? Diciamolo palesemente: siamo una massa di bestie abominevoli ingenerosi con la nostra madre che ci ha nutrito da sempre. Come si fa ad inquinare in un modo del genere? Con quale coraggio? Possibile che siamo di fronte a gente che non se ne frega assolutamente nulla del luogo in cui vive? Mah, non resta che fare spallucce e dare il buon esempio per quanto possibile.

Come risolvere questo problema? Prima di tutto si devono rimuovere i rifiuti lì presenti, che sono indecenti, inquinanti e anche molto pericolosi, ad esempio per i motociclisti. In un secondo momento bisogno assolutamente insegnare una nuova coscienza ambientalista nelle scuole e anche nelle famiglie. I controlli non devono mancare e soprattutto bisogna punire in maniera esemplare i delinquenti colti in flagranza. Ultima cosa, ma forse la più utile e significativa: tutti i cittadini onesti e rispettosi del proprio territorio devo creare frequenti occasioni per ritrovarsi con le istituzioni locali e pulire con le proprie mani l’imbratto altrui. Le amministrazioni competenti devono in tutti i modi fermare questa terribile deriva, che resterà come una macchia sulla nostra coscienza e sulla nostra immagine fuori dai confini regionali.